Oggetti di vetro e cristallo, oltre ad essere sfoggiati in sontuosi banchetti o occasioni speciali, erano in voga in passato per scambi di doni in ambito diplomatico. Raffinati collezionisti di tutta Europa custodivano nelle loro vetrinette oggetti antichi di ogni genere e tra le famiglie aristocratiche il cristallo era un materiale considerato di gran pregio dalle corti signorili, ed ebbe fin dai suoi primi momenti un’ampia diffusione presso le famiglie con più ampia disponibilità economica.
Il dono rifletteva lo status della famiglia ed il blasone del destinatario, e veniva accompagnato da lettere di attestazione con le quali si intessevano rapporti di alleanza. Dal punto di vista estetico i manufatti seguivano le mode del momento, dettate principalmente da Venezia o dalla Boemia, imitate nei diversi paesi europei. Il cristallo veniva elaborato in una varietà di forme, e tra le più richieste vi erano calici, vasi, mortai, coppe, boccali, flaconi, compotier, bicchierini, porta essenze e boccette smerigliate, incise o decorate con smalti, metalli oppure oro zecchino o a colori, che diventavano oggetti da ammirare o esporre. Tutti oggetti destinati a suscitare emozioni e meraviglia nei loro ammiratori, che trascorrevano gran parte della loro esistenza nelle loro lussuose residenze, o a stimolare argomenti di conversazione con gli ospiti che intrattenevano nei salotti.
A fianco di questo collezionismo, che richiedeva ingenti risorse finanziarie, emerse pian piano, soprattutto a partire dal Novecento, anche un collezionismo “minore” che, pur non celando intenti di investimento economico, scaturiva spesso da motivazioni sentimentali ed emotive, poiché il vetro verde richiamava ancora l’atmosfera di antiche consuetudini familiari e domestiche delle quali restavano tracce, immagini, sensazioni, nostalgie di un passato recente e tuttavia perduto.
Il vetro non era destinato soltanto alla convivialità, ma veniva usato anche come materiale da costruzione o in architettura, in alternativa ad altri quali la legna e i metalli. Per esempio, per diminuire il forte consumo di legna oppure per essere più indipendenti nelle costruzioni e diminuire l’importazione di metalli.